Enrico Finazzer GUIDA ALLE ARTIGLIERIE ITALIANE

29,00 

Si tratta della seconda edizione di un libro già edito che colma una lacuna in un settore che invece ebbe grande importanza operativa. L’Italia entrò nella II G.M. con molti cannoni che risalivano alla I G.M. o anche da epoche precedenti, come i pezzi da 70 e 120 mm su affusto non deformabile che ancora armavano diverse batterie, specialmente nelle colonie. E non mancavano neppure i pezzi di preda bellica. Negli Anni ‘30 partì un grande processo di ammodernamento ma, salvo che per il 47/32 mm, si sviluppò in modo molto lento. In particolare risultarono carenti le artiglierie controcarro ma anche altre produzioni, come quello del 90/53 mm, furono rallentate dalle modeste capacità industriali italiane. I tedeschi cercarono di far fronte a certe mancanze, fornendo propri cannoni ma le loro esigenze erano molto grandi, per cui le forniture furono relativamente piccole. ll volume tratta anche dei trattori d’artgilieria e dei semoventi mentre manca una sezione dedicata ai proiettili.

Pagg. 166 cm.14×22

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