Informazioni aggiuntive
Autore | Riccardo Rovizza Roberto Todero |
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20,00 €
Fra i collezionisti e chi ricerca vestigia della I Guerra Mondiale, vi sono diversi che raccolgono piastrini di riconoscimento dei reparti austro-ungarici e tedeschi. Mancava un lavoro in italiano che analizzasse questi elementi e la varia tipologia di piastrini utilizzati. I piastrini di riconoscimento erano un elemento apparso nella seconda metà dell’’800, quando si iniziò a dare una sepoltura individuale ai caduti, prima sepolti in fosse comuni o addirittura bruciati. Serviva un elemento, durevole nel tempo, che indicasse il nome e il cognome del militare e l’unità a cui apparteneva, facendo ricorso anche a delle abbreviazioni. Quando si cercano elementi dei conflitti mondiali, capita ancora oggi d’incappare in corpi delle vittime, magari rimasti sepolti dall’esplosioni delle granate. Oggi con i metal detector è molto più facile rintracciarli ma più di un secolo fa era una missione molto più difficile, per cui il numero dei “dispersi” (vale a dire di militari scomparsi di cui non era stato possibile identificare il corpo) era molto alto, così come quello degli ignoti perché ritrovati privi di piastrino o con il piastrino non leggibile, ricordando che si trattava di lamierino che andava incontro a vari fenomeni di deterioramento. Il numero delle vittime durante il Primo Conflitto Mondiale fu elevatissimo rispetto al passato, per cui fu molto difficile individuare l’identità dei caduti, alcuni dei quali rimasero nella profondità dei rifugi dove avevano trovato la morte o con il corpo disgregato dalla potenza delle granate. Sicuramente un lavoro accurato e dettagliato indispensabile per i collezionisti.
Pagg. 90 cm. 21×214
Autore | Riccardo Rovizza Roberto Todero |
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